SOCIAL NETWORK ED ETICA

Curiosando qua e là nel blog de “LaFra”, ho letto che secondo uno studio della University of Southern California “i tempi di reazione richiesti dai social network come Twitter e Facebook sono assai più brevi di quelli che richiederebbe la mente umana, soprattutto quando si tratta di temi legati all’etica” (apprezzamento o partecipazione dolorosa di fronte a una storia).

Sono assolutamente d’accordo con questa teoria, ma scettica sulle intenzioni. Da quando c’è Facebook, in primis, e a seguire tutti gli altri social network, siamo diventati tutti più attenti alle vicende umane e tutti più compassionevoli e partecipativi.

O la rete fa miracoli o qualcosa non quadra.

Non appena “nel mondo reale” accade qualche fatto importante, che sia la morte di un personaggio famoso (in questi mesi Mike Bongiorno e Michael Jackson) o quella di soldati italiani, nel “mondo virtuale” scoppia una vera e propria gara a chi commemora di più e con più trasporto. Si vedono ragazzini 13enni inneggiare all’amore per la patria o disperarsi per aver perso una celebrità, il tutto tramite la sottoscrizione a gruppi o messaggi di stato personali.
Ma poi finisce lì. Una volta chiusa la finestra di internet si torna alla vita di tutti i giorni.

Di sicuro i tempi di reazione sono più brevi, ma queste reazioni sono davvero così sincere?

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like