E’ lunedì.
Sono fradicia e ho i capelli stile “barboncino nervoso”, però sono serena.
Il detto: “Quelli che conoscono la tempesta si annoiano con la bonaccia” è decisamente fatto per me, ormai ne sono certa.
Così come l’associazione tra la parola “crisi” e la parola “oppurtunità” tipica della cultura orientale. In questo blog non ho ancora palesato questa mia passione , ma ne sono totalmente rapita da anni. Mia mamma giura di aver mangiato cinese parecchie volte mentre ero nella sua pancia, sarà nato tutto da lì immagino. Anche la mia agenda ha sulla copertina una geisha vestita di rosso (il mio colore preferito) e quando l’anno sarà finito dovrò trovarne una simile, assolutamente.
In questi mesi ho sentito parecchie persone dire: “C’è crisi”.
Ed è vero, dev’essere nell’aria.
Gli orientali la sanno lunga su molte cose e questa non fa eccezione.
Anche io vedo l’opportunità nella crisi.
Per citare William Perry : “Ho il culo nel burro”, per cui è facile parlare così. Qualsiasi cosa accada ho una casa dove tornare e degli amici pronti ad ascoltarmi e non è poco.
Però nel mio piccolo angolo fortunato di vita , l’assoluta tranquillità mi spaventa e mi annoia. Da brava ansiosa e disordinata cronica ritrovo nel caos un certo equilibrio, evidentemente.
Nella mia vita ci deve essere un unico punto fermo: IO.
Potrebbe sembrare un discorso egoistico, ma non lo è. Anzi, per me è stata una rivelazione. Capire che nella vita, nella mia per lo meno, se non bado a me stessa nessuno lo farà per me, è stato un traguardo.
Certo, è come scoprire l’acqua calda, ma ognuno si realizza a proprio modo.
Se ci aspettiamo che siano sempre gli altri, i genitori all’inizio, a dover coccolarci, accudirci, indicarci la via, svegliarci la mattina per andare a scuola, e mille altre cose: siamo freschi.
Con il passare degli anni continueremo a vivere pensando che ci siano dovute cose dagli altri, ma per me non è così.
L’unica persona che mi deve qualcosa e che non devo perdere di vista sono io.
Altrimenti non avrebbe senso vivere. Credo.
Questo non vuol dire escludere le altre persone, tutt’altro. Non saremmo niente senza gli altri. Ma nessuno può vivere al posto mio.
In questo modo, quando arriva la crisi – perchè arriva per tutti prima o poi, più o meno turbolenta – è davvero possibile vedere le opportunità.
Io ora ne vedo mille.
E sorrido.