Bloccati in ascensore

A chi non è mai capitato di rimanere bloccato in ascensore, magari tra un piano e l’altro?

A me, per esempio. Almeno fino a ieri.

Ma iniziamo dal principio.

Dopo un ricco pranzo domenicale ho deciso di andare da mia nonna per prendere delle cose che avevo lasciato da lei (sono perennemente in fase di trasloco).
Armata di valigiona capiente e di moroso volenteroso, mi sono diretta spensierata verso la meta.

Saliamo sull’ascensore:

S:” Amo, allora, adesso devo prendere i vestiti estivi che ho lasciato nell’armadio in alto a destra, i sandali bianchi nella scarpiera del bagno, quelli neri invece li vengo a prendere un’altra volta, tu che dici? E poi….AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAH!”

Si, ho proprio cominciato a urlare come una cornacchia pazza. Mi sentivo tirare con moltissima forza verso il basso.
In realtà era la mia borsa che “mi tirava” e che cercava inesorabilmente di scomparire nelle fessure dell’ascensore.
Era rimasta incastrata,non si sa bene dove, per cui mentre lei rimaneva giù l’ascensore andava su. Nel mezzo c’ero io…e il mio braccio.
Teo, prontamente, ha schiacciato “STOP” e ha liberato me e la borsa dalla morsa.

PRIMO PENSIERO DI LEI:
“Dove cavolo sta andando la mia borsa?”

PRIMO PENSIERO DI LUI:
“Le è rimasto il braccio incastrato!”

SECONDO PENSIERO DI LEI:
“Devo fare pipì”

SECONDO PENSIERO DI LUI:
“Ah, per fortuna è solo la borsa ad essere rimasta incastrata”.

Dopo esserci fermati e aver capito la dinamica dei fatti abbiamo cominciato a chiedere aiuto.
Io mi sono attaccata al tasto del campanello, lui ha aperto le porte interne dell’ascensore e ha cominciato a bussare sperando che qualcuno ci sentisse.

S:”Sto male!”
T:”Che hai?”
S:”Mi manca l’aria”
T:”Ma c’è aria, abbiamo anche aperto le porte”
S:”Si, ma non è abbastanza. Siamo chiusi. In trappola.Non ti muovere, ho paura di precipitare!”
T:”Ma se siamo fermi tra il piano terra e il primo piano…”
S:”Non si sa mai!!!”

Dopo poco ho chiamato il numero di emergenza e dopo un rassicurante: “Non si preoccupi, entro 10 minuti sarò da lei” ho cominciato ad agitarmi davvero.

S:”Oddio, siamo chiusi dentro!”
T:”Eh si, me ne sono accorto…”
S:”Dai, sono agitatissima, svengo, non respiro. Mi daranno la colpa, già lo vedo: giovane ragazza distrugge ascensore perchè non sa tenere a bada la sua borsa.”
T:”Sono cose che accadono spesso, stai tranquilla”

Dopo qualche minuto, tra frasi senza senso mie e rassicurazioni sue, una visione: le porte esterne che si aprono e un uomo vestito di blu con una targetta sul petto, che in quel momento per me era come Dio, che ci porge la mano e ci tira fuori.
Prendo la borsa, la valigia, le mie ginocchia che nel frattempo erano diventate polvere ed esco.

Aria!

Dopo aver appurato che stavamo bene, ecco arrivare la domanda che tanto temevo: “Come è successo?”

S:”Dunque, le spiego…emh. Si, lo ammetto, è colpa mia! La mia borsa si è incastrata, non so come e non so dove. Tirava e io andavo giù con lei, cioè, capisce? Non so se mi sto spiegando bene, sa, sono un po’ agitata…bla bla bla…”
T:”Le spiego. La borsa si è incastrata, abbiamo schiacciato STOP e l’ascensore non è più ripartito”

Alla fine tutto si è risolto.
Nessuno si è fatto male, eccetto la mia borsa che è in brandelli, e io ho persino fatto le mie commissioni che dovevo.

ULTIMO PENSIERO DI LUI:
“Per fortuna tutto si è risolto e ce la siamo cavata in poco tempo. Però, a pensarci bene, tutti soli, bloccati nell’ascensore…”

ULTIMO PENSIERO DI LEI:
“Ho bisogno di una borsa nuova”

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