Racconti delle vacanze


Eccomi di ritorno dalle meritate, sudate e decisamente brevi vacanze estive.
Due settimane ricche di sole, mare, tanto buon cibo e un’ottima – e numerosa- compagnia.

Ho evitato come la peste internet.
Ok, lo ammetto, ogni volta che mi sono imbattuta in una zona free wireless sono stata tentata di tirare fuori il mio telefono ma, alla fine, ho sempre desistito e ho continuato a godermi un po’ di sano relax.
L’unica cosa di cui ho sentito davvero la mancanza, tecnologicamente parlando, è stato il mio blog. Per fortuna, però, avevo il mio quadernetto degli appunti – ebbene si, per quanto ami la tecnologia carta e penna restano ancora le mie preferite- e in pochi giorni tra spunti per nuovi post e altri deliri da insolazione ho finito le pagine per scrivere e l’inchiostro.

Il bello del ritorno alla vita di tutti i giorni, oltre al fatto di essere finalmente di un colore umano visto che durante l’anno sembro un fantasma, sono i racconti post vacanza.
Eccone due esempi.
Uno di una ragazza fidanzata -io, ma va?!- e uno di una ragazza single -di cui non farò il nome, ma lei capirà^-^-.

Ragazza fidanzata.
Ho passato una settimana intera da sola. C’è chi penserà che sia successo chissà cosa e invece…nessuno mi ha calcolato di striscio.
La vecchina dell’ombrellone accanto ha rimediato un invito al torneo di burraco, io nemmeno quello.
Qualcuno di buon cuore -il mio fidanzato- dice che l’anello di fidanzamento smorza un po’ eventuali tentativi di approccio.
Qualcun altro più realista -io- pensa che a smorzare ogni tentativo sia, invece, un’altra cosa circolare: la pancetta.
Quindi, in sintesi, non ho nemmeno avuto la soddisfazione di poter dire al mio ragazzo: “Ecco, lo vedi cosa succede a lasciarmi sola?“.
Esattamente come l’anno scorso, inoltre, sono stata scambiata per tutta la vacanza per una minorenne e fin lì, nulla di strano. Ordinaria amministrazione.
Quest’anno, però, invece che sentirmi dire: “Ma che tu bevi già il caffè? HCosì piccina?” – “Si signora e voto anche da 6 anni ormai… direi che posso berlo senza rischiare che mi si blocchi la crescita“, mi è stato detto ben di peggio -o di meglio a seconda dei punti di vista-.

Una sera sono uscita con una delle mie sorelle, il suo moroso e i loro amici. Erano quasi tutti ragazzi tra i 21 e i 24 anni. Io, chiaramente fuori target, mi sono mimetizzata alla grande fino a quando è cominciato il “gioco” indovina l’età.
Quando ho pronunciato le parole: “Ho 25 anni e mezzo“-perché al mio mezzo ci tengo- ho visto giovani visi impallidire e altrettanto giovani bocche aprirsi dallo stupore.
Ok che non ero molto truccata e avevo i capelli alla Candy Candy però, che diamine, almeno 20 anni datemeli ogni tanto!
Dopo i consueti: “Non ci credo che hai 25 anni!” e le cantilene ormai imparate a memoria dei: “Ma sembri molto più giovane, al massimo dimostri 19 anni!“.
E’ arrivata la frase più bella -e spaventosa allo stesso tempo- di tutte, che nessuno MAI mi aveva detto.

Uno dei giovani toscani presenti, mi guarda fisso e mi dice serio:
T: “Sarai una mamma bellissima!”
S: “Mamma??? Addirittura?.
T: “Si, mamma. Ti spiego. Quando andrai a prendere i tu’ figlioli all’Hasilo, eh, loro saranno felicissimi di avere una mamma Hcosì bellina. E anche i loro Hamichetti saranno felicissimi di vederti.
S:”Questo davvero nessuno me l’aveva mai detto…

Ed è proprio in quel momento che ho compreso la dura verità, ovvero che quando un ragazzo più giovane di te ti associa all’idea di mamma, sei spacciata.
Anche se non sembra, vuol dire che nel suo immaginario sei già con un piede nella fossa.
Massì, prendiamola con filosofia, almeno i mì figlioli saranno felici!

Ragazza single.
La ragazza single ha sempre racconti più brevi e divertenti. Non c’è nulla da fare.
Oggi, chiacchierando, miss Y -la privacy è importante in questo caso- mi ha raccontato delle sue vacanze al mare e del suo incontro amoroso.

Y: “Ho incontrato questo ragazzo, niente di che ma carino tutto sommato. Siamo usciti un po’ di volte ed è successo poco e niente, ma comunque siamo stati bene insieme. Un giorno, però, mi dice che mi vuole parlare. Ma dico io, dopo due giorni che mi conosci, che avrai mai da dirmi??”

Io la guardo e annuisco seria, attendendo il seguito della storia molto incuriosita.
S: “In affetti…”

Y: “E sai cosa mi ha detto? Che gli ricordo la sua ex ogni volta che mi bacia!”
S: “Non ci posso credere! Che sfortuna!”
Y: “Ma la cosa peggiore è che ha cominciato a farsi un’infinita serie di paranoie su questo fatto e continuava a blaterare della sua ex, del fatto che non potessimo andare avanti noi due…”

S: “Bisognerebbe spiegargli il significato di storia estiva…”
Y: “Esatto, l’unico serio e palloso me lo sono beccato io!”

S: “Ma almeno avete…?”
Y: “No, è questo il punto! Prima scxxami e poi fatti pure venire le paranoie, no?”

Da qui in poi ho cominciato a ridere come una pazza e i racconti si sono interrotti.
Potrebbe sembrare un’uscita un po’ volgare scritta così, ma se aveste visto chi l’ha detta -una ragazza candida- e il modo in cui l’ha detto – del tutto spontaneo e profondamente sentito- avreste potuto coglierne esclusivamente l’ilarità.
A questo punto attendo con ansia le prossime vacanze.
Le sue! ^-^

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