Gelosia


Io e la gelosia – ma quella seria, spesso immotivata- siamo andate a braccetto per parecchi anni, poi ho capito che è un’inutile spreco di energie.
Ammetto, però, che ogni tanto mi faccio ancora trasportare da stupidissime pare mentali con conseguenti azioni senza senso degne di una 15enne con gli ormoni impazziti!

Che poi noi donne, quando veniamo rapite da questi raptus, mostriamo il nostro lato peggiore in tutto il suo “splendore”. Ed è terribile.
Un giorno, ad esempio, ho letto “per sbaglio” la posta del mio ragazzo. Non ho dovuto inventarmi hacker o cose simili, il profilo era lì, già loggato sul suo magico iPad e il mio occhio innocente è caduto proprio sulle sue email.
Quando si dice il caso, eh?

Una ragazza gli aveva scritto. Invito a pranzo.
Il mio cervello in un attimo ha perso la lucidità ed è iniziato il degenero verbale. Cioè quel momento -inevitabile- in cui una ragazza riesce, nel giro di un nano secondo, a trovare mille difetti -spesso del tutto inesistenti o enfatizzati- della “rivale” (che poi magari rivale non lo è neanche!).

Così, la ragazza diventa “sta tizia”, poi “sta tizia bionda” e infine “sta culona!”.
Funziona in questo modo, inutile mentire.

Il momento clou è quello dello scontro, dove noi ragazze fingiamo di far finta di niente, ma in realtà speriamo che lui si accorga del nostro disagio e capisca che abbiamo scoperto tutto e ci venga a chiedere in ginocchio -sui ceci- umilmente perdono.
Mr. Roverselli: “Tutto ok amore? Sembri strana.
S: “Normale.
Mr. Roverselli: “Ma sei sicura?
S: “Ho detto di si. Non ho niente.

Lui mi guarda. Io lo guardo. Immagini “dell’altra” a pranzo con il MIO uomo. Scoppio.
S: “Non è vero, ho qualcosa. Non dovevo farlo, scusa, ma ho letto le tue email e ne ho visto una che non mi è piaciuta per niente. Quella lì che vuole da te, ancora? Cioè, boh…” – dislessia da nervoso-
Mr. Roverselli: “Ma chi? Ahahahaha! E’ solo lavoro. Che sciocchina che sei! E poi lo sai che…
S: “…che è una culona?” – acidume ai massimi storici!-
Mr. Roverselli: “Ma no!!! Che amo solo te! Mamma mia come sei acida!

Mi odio quando faccio così, però a volte è più forte di me. Dicesi marcare il territorio.
I cani fanno pipì, io rompo le scatole e divento acidissima.

Ma esiste anche di peggio, secondo me.
Ad esempio chi costringe il proprio ragazzo (o la propria ragazza) a consegnare tutte le password al fine di controllare eventuali messaggi compromettenti. Questa potrebbe essere considerata una vera e propria patologia.
Quante volte mi sono sentita dire dall’amico X di turno: “Non scrivermi, sono controllato!
Ma stiamo scherzando? Che vita è? Si può avere solo amici dello stesso sesso?
Mi sento soffocare solo al pensiero.

Anche io soffro la gelosia spesso – e volentieri-, ma ho capito tre cose molto importanti:
1. Se vogliono, fidanzati e fidanzate, le corna te le fanno comunque. FB o non FB. Password o non password.
2. Nessuno può “rubarti” la persona che ami o intromettersi senza che LUI o LEI non sia d’accordo. 
3. Se hai così paura che il tuo ragazzo/la tua ragazza te le stia facendo…forse è proprio così.

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