Dire, fare, aspettare

A volte ho la sensazione di essere in una sala d’aspetto. Solo che non ho idea di cosa stia aspettando. Sono lì, mi giro, mi muovo, parlo, ma è come se tutto fosse immobile. È una sensazione strana da spiegare. 
Poi ci sono giornate, come questa, durante le quali so benissimo cosa sto aspettando e posso ben dire che Leopardi non aveva ragione. Aspettare ti logora, soprattutto se sei un’impaziente cronica come me. Sarà che ormai sono settata sulla modalità internet (tutto, subito e velocemente), ma non ci vedo nulla di piacevole o poetico se non ore passate a guardare l’orologio nell’attesa di qualcosa o di qualcuno.

Ogni giorno che passa e che aspetti, però, è un giorno in meno da quel momento tanto atteso. 

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