Tempo

Leggo su Facebook che le scuole sono finite, quasi tutte. Eh si, in effetti siamo a giugno ormai.
Certe volte –molto spesso in questo periodo- perdo totalmente la cognizione del tempo –a volte anche dello spazio- e non mi capacito di come sia possibile che sia già quasi estate! 
Per fortuna ho un calendario ben piantato sulla mia scrivania, un’agenda, un quadernetto agenda (se non si fosse capito io adoro scrivere, io DEVO scrivere, scrivere, scrivere sempre. Di tutto. Scrivo anche nella mia testa) e, infine, il calendario di gmail sincronizzato con il mio iPhone che mi avvisa ogni volta che ho qualcosa da fare. E direi che l’elenco è finito. Ah no, ho anche un foglio con la lista dei “to do” da fare al lavoro. 
Credo che questa sia una patologia, ma non ho mai voluto approfondire il caso. 
Non contenta, avevo anche pensato di appendere un ulteriore calendario nella camera dove dormo, ma visto che non ci entra nemmeno più uno spillo, almeno i muri forse è il caso di lasciarli in pace. 
Non sono gli impegni a preoccuparmi, alla fine me li ricordo (quasi) tutti anche senza usare agende e agendine, ma è il tempo a ossessionarmi.
Sono affamata di tempo. Mi sembra sempre che sia troppo poco e che scorra troppo velocemente per permettermi di fare le cose che voglio come mi piacerebbe farle.
Così, a modo mio, cerco di imprigionarlo e di farlo sottostare alle mie volontà. A volte mi riesce bene, a volte proprio per niente. Vince lui.

Un giorno la smetterò di essere una scheggia impazzita.
Smetterò di strangolare le ore e sezionare i minuti.
Mi lascerò solo trasportare dal flusso del tempo.
Un giorno. Forse. 

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