L’ombra

Dire addio, a volte, è un atto dovuto. Forse sbagliato, ma necessario.
Quando tutte le giustificazioni sono esaurite, quando tutte le menzogne che puoi raccontarti non riescono più a farti vedere le cose sotto una luce migliore vuol dire che è arrivato il momento di mollare.

La gente non ti capirà e molto probabilmente ti giudicherà. Ma in fondo che importa? Essere fedeli a sé stessi vale molto di più.

Quando chi dovrebbe metterti sempre al primo posto si ricorda di te solo quando ha paura di restare solo o quando vede le sue poche e deboli certezze sgretolarsi c’è ben poco da fare: lo guardi, lo ascolti e mentre lo fai gli dici addio con ogni fibra del tuo essere e con la fredda consapevolezza che non lo rivedrai mai più, non lo sentirai mai più te ne vai.
Ogni ricordo felice che ti verrà alla mente dovrà essere spazzato via tanto velocemente quanto velocemente sei stato spazzato via dalle sue priorità mille volte.

Con il passare del tempo continuerai a sentire di avere un vuoto al tuo fianco che non potrai colmare mai davvero, ma ci farai l’abitudine e quello diventerà la normalità.
Avrai delle guide migliori e degli amori più sinceri se sarai fortunato, eppure avrai sempre una sensazione di fondo che ti farà pensare di aver fallito sotto un certo punto di vista o di non essere stata abbastanza “qualcosa”.

Ti chiederai all’infinito come puoi essere amato davvero se chi avrebbe dovuto farlo spassionatamente non l’ha fatto.

Alla fine l’abbandono ti sembrerà così normale e consueto che la tua mente non riuscirà a concepire altro. Avrai sempre accanto la tua valigia pronta e saprai che non avrai mai un posto fisso che sia davvero tuo, sentirai di non avere nessun rifugio sicuro dove andare quando le cose andranno male. Diventerai tu stesso il tuo rifugio.

Il tuo unico scopo sarà quello di essere diverso da tutto ciò che hai visto.
Essere migliore. Dimenticare.

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