Chi ben comincia…


Sono “espatriata” da poco e l’inizio è stato un po’…caotico!

Nel fare la prima spesa, composta -senza volerlo, giuro!- per la maggior parte da bottiglie di alcool, prendo una multa. E fin qui, cose che capitano.
Peccato che quel giorno stessero venendo giù cani e gatti e che quindi il maledetto foglietto giallo e il bollettino suo compare si siano ridotti quasi in brandelli rendendo così la cifra da pagare (e il resto) illeggibile. Ho tentanto la rianimazione spiattellando il tutto sul mio cruscotto caldo. Il risultato è stato uno stampo appiccicoso e probabilmente indelebile sulla plastica della macchina.

Il bello, però, è arrivato qualche giorno dopo, quando ho dovuto imparare la strada per andare al lavoro. Operazione vitale direi.
Una persona normale vede la strada un paio di volte e poi la fa.
Io no.
Io e l’orientamento abbiamo litigato da piccoli e da quel giorno non ci siamo mai più incontrati. Sono a livelli davvero disastrosi, è risaputo.
Eppure, a volte i miracoli accadono: ho trovato subito la strada -fatta eccezione per una piccolissima deviazione non preventivata- sia all’andata che al ritorno.

Fiera della mia impresa e con aria trionfante sono entrata in città, dirigendomi sicura verso casa.
Dun tratto il gelo: in lontananza un posto di blocco.
Il sole era alto, faceva caldo, io ero felice, tutto era perfetto. Non mi avrebbero fermato, ne ero certa. Dicono che se pensi positivo, quello che desideri accade.
E allora: PENSIERI POSITIVI, PENSIERI POSITIVI!
Quando ho visto il furgoncino davanti a me passare senza esitazione la mia convinzione ha cominciato a vacillare.
Ma io non ho desistito: PENSIERI POSITIVI, PENSIERI POSITIVI!
Quando ho visto la paletta alzarsi ho capito che ero fregata.
Pensieri positivi un bel tubo.

Ho accostato e tirato giù il finestrino. 
C: “Buongiorno signorina. Me la darebbbbe un attimo la patente e il libbretto?
Non mi aspettavo un carabiniere napoletano e per un secondo ho sperato che essendo entrambi forestieri avrebbe avuto pietà per me.
Poi, il dramma.
C: “Signorina, la revisione è scaduta. Cosa vogliamo fare?
S: “Non è possibile! Le giuro che l’ho fatta!” -In fondo non ho detto una bugia. Non ho specificato quando l’ho fatta-.
Ed eccola lì. La mia gioia ormai svanita che fa spazio a scene terribili come l’ennesima multa -decisamente più salata- e il ritiro della mia fedele e rumorosa C3.
In un attimo, presa dalla disperazione, l’idea vincente: diventare come il gatto di Shrek.

  

Qualche secondo di silenzio.

C:” Vabbuò, per stavolta vada pure. Ma si ricordi di farla subito!
S: “Certo, corro subito! Cioè, vado piano, ma vado.

Qualche ora dopo la mia macchina è passata sotto i ferri del mestiere.

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