Come promesso, la risposta a: 10 idee sui veneti e 10 idee sui veneti alla riscossa.
Alla domanda: “Ma com’è una milanese in Veneto?“.
Risponderei così.
- “Poverina!”. Esclamazione tipica che il veneto, forse perchè convinto che qui la milanese soffra di claustrofobia, fa dopo che scopre che ‘sta porella prima viveva a Milano e adesso risiede ad Arzignano.
- Non ti capisce. Parlare lentamente, ma sempre in dialetto, per agevolare la comprensione non aiuterà la milanese in Veneto a capire cosa tu stia dicendo. E comunque, è lei che deve imparare!
- Se non stai attento, ti schiaccia. La milanese in Veneto mantiene il passo che aveva quando era a Milano, ce l’ha nel sangue e non glielo togli neanche a morire. Per cui, se la vedi arrivare (soprattutto la mattina mentre tenta disperatamente di raggiungere l’ufficio) scansati subito perchè non avrà pietà di te. Nè che tu sia un giovane baldanzoso, nè che tu sia un vecchietto con il bastone.
- Ordina spritz per almeno 6 mesi prima di capire che esiste altro. Per la milanese, Veneto è sinonimo di spritz, non c’è niente da fare. Passato il rodaggio, però, comincia a comprendere che esistono tipologie di aperitivo diverse. E lì inizia la fine.
- Se ti vede ti saluta solo se avete mangiato insieme. Ovviamente è un modo di dire. La milanese in Veneto mantiene saldi gli usi e costumi della sua vecchia città dove diffidenza è la parola d’ordine. Il trucco per farla sciogliere un po’ è sempre quello: alcol! Alcol come se non ci fosse un domani.
- Si lamenta che nei pochi locali ci sia sempre la stessa gente. C’è poco da fare qui, è così. E si lamentano anche i veneti, no? La milanese in Veneto si chiede quale sia l’utilità di fare “il giro dei locali” quando basta sceglierne uno, sedersi e vedere passare tutta la città.
- Ogni volta che sta facendo aperitivo racconta che “a Milano è meglio”. Ogni santissima volta. La milanese in Veneto non si capacita di come i veneti possano bere così tanto e non mangiare durante l’aperitivo. Anzi, reputa quasi immorale il fatto che al bar ti diano solo patatine e taralli. E giusto per non dimenticarlo mai, non perde occasione per ricordarlo al povero veneto che le sta accanto. Lei vuole la pasta, le pizzette e le patate al forno. Ma anche i salumi, le verdure grigliate, il pollo al curry e i dolci. La milanese in veneto ha qualche problema con il cibo. Evidentemente.
- Ricordati che non regge come te l’alcol. Quindi, a una certa ora, se fai il giro dei bar assicurati di avere un cucchiaio abbastanza grande per riuscire a raccoglierla da terra. L’importante, poi, è indirizzarla verso la porta di casa. Troverà da sola il letto e si infilerà dentro vestita per svegliarsi (si fa per dire) il giorno dopo con la bocca impastata e qualche vago ricordo della serata precedente. E sarà felice.
- Ti chiede come fai a vivere senza metro. O comunque senza un servizio di mezzi pubblici che ti permetta di non usare la macchina. “Che sbatti la macchina!” sarà il suo mantra mattutino. E il povero veneto l’ascolterà chiedendosi quando la milanese andrà nuovamente a far visita ai suoi. A Milano, ovviamente.
- Fa paragoni tra le due città. E poi scrive liste sul suo blog.
Tirando le somme la milanese in Veneto è un po’ lamentosa e pur stando bene dov’è ha un occhio nostlagico puntato sempre verso Milano.
Come darle torto: Milan l’è semper Milan!
(ps. ho scattato queste foto in giro per Milano, non è una bellissima città?)