Il mio romanticismo è differente

Tra poco festeggerò un altro anno insieme a lui, l’uomo che mi sopporta.

Forse è per questo che sono giorni che mi sento particolarmente romantica. Seppur a modo mio.
Mi sono auto convinta, infatti, che la mia concezione di romanticismo sia in qualche modo alternativa, per così dire.

Forse perchè spesso mi trovo a essere testimone del dramma di alcuni amici quando stanno con una ragazza che, a differenza loro e mia, ci tiene in modo morboso alle “romanticherie”.
I poverini sono destinati a passare momenti difficili in diversi giorni dell’anno.
A partire da San Valentino, passando dal mesiversario, poi all’anniversario del primo bacio, a quello del primo sguardo e così via.

Va benissimo celebrare questi momenti, purché la cosa non diventi una ridicola malattia. Ma nella mia visione di romanticismo ci sta di più festeggiare il giorno in cui lei è riuscita ad andare in bagno in casa di lui per la prima volta. Un momento storico che decreta il raggiungimento di confidenza top per una coppia.
È risaputo.
Altro che presentazione ufficiale ai genitori.

Ho anche sviluppato una sorta di orticaria verso le smancerie inutili, quelle che puzzano un po’ di finto e forzato e che finiscono con un selfie di coppia con lei occhioni da cerbiatto in puro stile “vorrei la pace nel mondo” e lui sorriso tirato e scritta “help” sulla mano.

A queste preferisco una bella foto di coppia, anche stupida, che vi ricorderà per sempre che in quel momento eravate schifosamente felici anche se non propriamente idonei a un concorso di bellezza. Oppure, ancora meglio, qualche immagine rubata dove tu ti trovi orrenda e nonostante questo lui – che al massimo usa Facebook per guardare le notizie calcistiche- decide di pubblicare la foto e taggarti pure! Tutto perché a lui sembra di non aver mai visto niente di più bello. E tu, invece, preghi tutti i santi che nessuno la veda e ti chiedi perché lui ha deciso proprio adesso di essere così social.

Non mi piacciono nemmeno le serate troppo programmate.
Dove lui è costretto a organizzare la cena-giornata-weekend ideale per dimostrare a lei tutto il suo amore, neanche fosse la reincarnazione etero di Enzo Miccio. O dove lei deve prendere goccine di valium perché si è mezza esaurita nel cercare il posto-l’abito-il trucco-il parrucco perfetto.

Personalmente prediligo quel giusto di mix di spontaneità e ricerca della serata più adatta per la coppia. Dalla cena romantica al giappo preferito (prendi nota amore!). Allo champagne sorseggiato a letto. Fino al classico film spazzatura, un po’ horror e un po’ non si sa bene cosa, guardato sul divano in mutande. Ma con un elegantissimo vassoio pieno di pop corn di fianco!

Ma è nel dopo cena che si insinuano le trappole peggiori. Premettendo che si parla sempre di uscite con il proprio moroso eh!
Mamma non leggereeeeee!

È qui signori che per me contano i fatti.
Poche parole. I complimenti a fiume è meglio giocarseli a tavola.
Semi inutili anche candele e musichette che fanno tanto film porno soft anni ’80.
I vestiti devono scomparire più velocemente di una banconota da Chanel. Pochi fronzoli.
Il reggiseno che non si slaccia, così ci litighi e addio movenze sexy, ma che poi…chissenefrega!
Salutare il trucco mentre cola dal viso e dire ciao a uno dei Kiss che si materializza per magia. E sei tu.
Molta passione e poca scena.
Questo per me è tremendamente romantico e sintomo di una serata ben riuscita.

Sono pronta per i festeggiamenti!

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