“Scatto” ergo sum

Qualche tempo fa, non moltissimo, avevo letto un articolo che diceva che scattare foto penalizza il ricordo che avrai in futuro di quell’istante e che quindi è meglio non farne, ma viversi a pieno il momento.

Io non sono d’accordo, in parte.

Ieri ho sistemato delle foto di un viaggio fatto a Dicembre e guardando quegli scatti, alcuni anche imbarazzanti, ho provato le stesse sensazioni di quei giorni. È stato meraviglioso.

Eppure, da spastica compulsiva che sono nel fare foto -soprattutto a cibi e vini– devo ammettere che un fondo di verità in quanto letto c’è.

Inizio da una pratica che spesso comprende anche me. Il coito interrotto. Fotografico, s’intende.
Ovvero quella sfrenata ossessione di voler fermare a tutti i costi il tempo per fare quel meraviglioso scatto che proprio non può aspettare ma che interrompe in maniera brusca e violenta la magia del momento stesso. Un crudele e netto taglio della spontaneità a favore di un sorriso impostato. Va bene una volta o due, ma dopo un po’ devi doparti per far stare su quel sorriso e, soprattutto, chi guarda le tue foto spera solo che un fulmine ti colga. In fronte.
Capito adesso perché piove così tanto ultimamente?

Quello che proprio non capisco, invece, sono gli autoscatti a letto fingendosi morte, dove il braccio che tiene il telefono è poco visibile, ma è palese che ci sia, con la scritta: “Buonanotte.” Ma buonanotte cosa? Hai dei seri disturbi mentali, ne sei consapevole?

I selfie tutti uguali, altro mistero della Fede instragrammiana. Io amo i selfie, è evidente. Sono una donna e non sono del tutto giusta di cervello. Ma signore mie, ve lo dico da “collega”, la variazione sul tema è un requisito importante in tutte le cose. Che sia un selfie in solitaria, con l’amica del cuore o con il fidanzato, diversificate ogni tanto. Non so, fotografate un fiore.
Mò basta. Defollow immediato.

Quelli che non hanno ancora capito cosa Diavolo solo gli hashtag sono i migliori, io vi amo. Durante una cena invece che scrivere i classici #foodporn #igersvicenza e compagnia bella, scrivono #cena #con #il #mio #amore #tantafame #quando #arrivailcameriere?
100 punti alla casa degli hashtaggatori folli per la pazienza e la costanza di mettere il cancelletto ovunque.
#vistimo #davvero #logiuro #nonsmettete!

Vogliamo parlare ora della categoria foto di animali? Sono di parte, per cui quelli che fotografano i loro cani sono gli unici che possono permettersi di fare 300 scatti uguali. Su questo blog non siamo in democrazia, scusatemi. Mi piacciono molto anche le foto dei gatti, ma ogni volta che ne vedo una nella mia testa parte letteralmente un film e penso che in realtà quel gatto lì, esasperato, stia meditando la fuga in puro stile Prison Break. [Momento di silenzio. Michael J. Scofield. Sospirone. Ok, posso continuare.]

Tutto questo per augurarvi buone vacanze, piene di foto, di hashtag e di gattini! Io penso a fotografare cibi e vini come se non ci fosse un domani.
Odiatemi ;)!

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