Good girl

Un giorno una persona mi ha detto: “Le cose sono sempre facili per le brave ragazze come te” (non era un complimento).
Beh, si sbagliava.

Provare a fare la cosa giusta, sempre, è la cosa più complicata del mondo.
Tenere a freno la lingua quando vuoi mandare qualcuno a quel paese (ma sai che non è il caso), pensare sempre alle conseguenze delle tue azioni (perchè sai che esse avranno effetti anche sugli altri), riflettere, autocontrollarsi, non dare di matto neanche quando tutto e tutti cercano di farti crollare.
Non-è-fa-ci-le.

Facile è alzarsi la mattina, decidere una cosa a caso da dire o fare e farla.
Facile è pensare che tanto qualcun altro penserà a rimettere le cose in ordine al posto tuo e pagherà i tuoi debiti.
Facile è dire parolacce, urlare, fare i fighi come reppettoni della tv tutti tatuati. Yo Yo.
Ma ti prego.

Un’altra persona mi ha detto: “Per te è stato facile, tu hai sempre saputo cosa fare nella vita.
Ah beh. Si certo. Io sono nata con la consapevolezza dell’Universo dentro di me.
La verità è che quando c’è un bisogno -di qualsiasi tipo- ci sono persone che si lasciano trascinare dagli eventi -un po’ per comodità, siate onesti che avere il vostro prezioso culetto al caldo è piacevole- e persone che cercano disperatamente una via per sopravvivere e non anneggare nel marasma del nulla e dell’inettitudine. E lo fanno aggrappandosi con i denti e le unghie a qualsiasi cosa possa rendere la loro vita migliore, per poter costruire un futuro degno di questo nome. Io appartengo alla seconda categoria.
E-non-è-fa-ci-le.

A studiare si fa fatica. A lavorare si fa fatica. A vivere si fa fatica.
L’unica cosa di facile che esite è il giudizio qualunquista di chi non ha ancora capito che per essere una brava ragazza bisogna avere le palle. Quelle vere.

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