Il dolce sapore della fine

Tornando dal mio ultimo viaggio l’aereo è entrato in una tempesta e dopo una serie di turbolenze ha perso quota. Non così tanto da far cadere le maschere per l’ossigeno, ma abbastanza per farmela fare sotto.

In quel momento ho pensato che sarei morta. Sì, sono maledettamente melodrammatica.
Non è come dicono, non ho visto tutta la mia vita davanti. Ho pensato solo: “Merda, è la fine“.

Quando siamo usciti da quella dannata nuvola e tutto è tornato alla normalità ho fatto due cose.
1- Chiedere alla hostess molto, molto alcool
2-Piangere come una fontana.

Poi ho guardato il mio ragazzo e gli ho detto una decina di volte “ti amo“, accarezzandolo come fanno le nonnine quando vedono il loro nipote prediletto. Ho pensato alla mia famiglia e alla mia migliore amica.

Mentre tremavo come una foglia, bevendo alla goccia bicchierini come un vecchio russo e piangendo come una bambina di due anni, ho riflettuto sul fatto che se fossi morta davvero quel giorno non avrei avuto nessun rimpianto.

Caspita, per la prima volta in vita mia tutto è in ordine! O meglio. Ho sistemato le questioni in sospeso che avevo accumulato negli anni. Che sensazione meravigliosa.

Ho fatto i conti con il mio passato. Mi sono ripresa quello che avevo allontanato per paura o per stupidità. Lasciare andare non significa dimenticare.
Perchè non può esiste un vero futuro senza un passato. Il tuo passato. Quest’ultimo è l’elemento chiave della crescita personale di una persona, quello che ci rende unici. Migliori.

Quando elimini dalla tua vita un ricordo o peggio, una persona, tagli via un pezzo di te senza rendertene conto.

Visto che è periodo di saldi butto lì una domanda scontata.
Se il presente è solido e felice perchè temere qualcosa che è stato?

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  1. Tutti quanti hanno paura di qualcosa e il volo è davvero molto brutta come paura . Visto che stai li e tu hai paura che possa cadere da un momento a un altro . Secondo me dovresti chiudere gli occhi e pensare alla cosa più bella e forse ti passa quella paura .

    1. Forse hai ragione. Questa volta però l’aereo ha fatto un “bel salto” verso il basso ed è stato impossibile mantenere la calma. Sono una fifona di natura 🙂

  2. Questa cosa di avere tutto in ordine al momento di morire non mi convince. Io onestamente anche se avessi i calzini in disordine o i debiti, chissene. Da dove nasce la necessità di avere tutto a posto da morti? Io preferisco avere tutto a posto da vivo, da morto fega proprio niente.

    1. Lo credo anche io, per quello ho voluto sistemare “i miei casini”. Semplicemente l’idea di aver fatto tutto quello che volevo fare mi ha rasserenata (anche i bicchieri hanno contribuito).

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