Quando “grazie” non basta

In versione pre-vacanze, tra una valigia aperta sul letto, un’ultima disperata lavatrice da fare e una fattura da stampare, mi ritrovo con qualcosa che avevo perso da un po’ di tempo ma che era lì sopita pronta a esplodere come suo solito, quando meno me lo aspetto: l’ispirazione.

Mai darle fretta, lei è fatta così. Vive di vita propria e io l’adoro anche per questo.
Quando i pensieri finalmente escono dalla mia mente, e dal mio cuore, arrivando fino alle mie mani provo una sensazione meravigliosa. Difficile da spiegare.

Detto ciò, stavo pensando a cose belle.
E’ stato un anno difficile, a tratti snervante e tremendamente meraviglioso. Lo so, lo so. L’anno non è finito, ma questo è un periodo di bilanci e di un po’ di riposo per poter ripartire “a bomba” a settembre (anzi, prima).

La paura che avevo mesi fa è totalmente svanita. Forse schiacciata dai mille impegni, dal desiderio di farcela, dalla gioia che provo quando completo un progetto o quando trovo una nuova idea per progredire in un lavoro. Non lo so, ma finalmente vado a letto serena e mi faccio anche dei gran bei sonni, nonostante la sveglia suoni sempre prima.

Ho imparato lezioni importantissime, magari scontate per i più.
Io, che ho sempre odiato chiedere aiuto e che ho sempre ritenuto di poter fare ogni cosa da sola ho dovuto ricredermi. Non posso fare tutto e farlo bene.
Bisogna rinunciare a delle cose per poter davvero fare del proprio meglio.
Questo non significa essere debole ma, semplicemente, avere priorità.

Ho incontrato persone fantastiche e alcune che ritenevo tali mi hanno molto deluso.
Milano si è dimostrata la città accogliente che ho sempre pensato che fosse. Chi dice che i milanesi (intesi quelli che vivono Milano o ci lavorano) siano freddi si sbaglia di grosso.

Tra conferme, novità inaspettate e amore che zampilla ovunque – neanche fosse primavera- mi sento davvero felice.

L’unica parola che mi viene da pensare ripensando ai giorni fino a oggi è “Grazie”, ma ancora non basta.

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