Questa è la falsa e meschina bugia con la quale moltissime bambine sono cresciute. Io compresa.
Per anni ho creduto fermamente di poter arrivare a quell’ideale di perfezione, tipico delle principesse appunto, costruito su pilastri tanto effimeri quanto seducenti di bellezza femminile eterea, gioia a profusione immotivata e amore sconfinato verso il prossimo.
Arrivata a 30anni, non solo non mi sono neanche lontanamente avvicinata a quella persona, ma mi chiedo se l’ho mai voluto veramente o se era solo il fatto che fossi una femmina a farmelo pensare.
Senza contare, poi, che l’idea di “principessa” richiama in un attimo quella di “principe”. E tu vai a spiegare alle giovani menti, anzi, ai giovani cuori che questa è solo una baggianata bella e buona.
E non perché io non creda nell’amore, ci credo eccome.
Ma ai principi preferisco le persone vere, normali.
Con i loro difetti che in un attimo lasciano spazio ai pregi più profondi e meravigliosi.
Se potessi tornare indietro nel tempo, alla me bambina direi:
“Ehy, non sarai mai come quella ragazza lì nel tuo cartone preferito. Forse userai una parolaccia di troppo e avrai un chilo di più. Ma sarai molto meglio.”