Oggi è domenica.
E la domenica si deve onorare con un pranzo degno di questo nome.
È così che ho sempre pensato che dovesse andare la domenica.
La domenica, a pranzo, è per la famiglia. Per gli affetti. Per la calma e la quiete. Per raccogliersi e raccogliere le forze prima dell’inizio di una nuova settimana.
Oggi è domenica, ma sono da sola. Come spesso accade da qualche anno a questa parte.
E io, figuriamoci se mi perdo d’animo per questo.
Anzi.
Sono una di quelle strane persone che riesce a godere anche della sua unica compagnia.
Adoro i miei silenzi. Che non sono mai davvero silenzi.
Amo le mie passioni, che mi riempiono le ore e mi fanno sentire piena di vita anche se intorno a me l’unico volto amico è unicamente il mio.
Per questo motivo, oggi, ho deciso di godere della mia presenza gustandomi del sushi.
E sono andata al ristorante da sola.
Anche questa è una cosa che faccio spesso. E mi piace.
Non scelgo mai un tavolo appartato, nascosto.
Quando entro nella sala mi piace passare in rassegna tutti i posti disponibili.
Lentamente.
Poi, puntualmente, la mia attenzione viene catturata da quel posto che mi permette di avere la visuale migliore della sala.
Non voglio perdere niente di quello che accade intorno a me, mentre io sono presente.
Io voglio, essere presente.
Poi mi siedo.
A favore di sala, ovviamente.
I miei occhi devono essere puntati sulla sala.
A volte mi porto un libro, a volte non ne sento la necessità.
Di sicuro, non uso nessuno scudo.
Perché dovrei?
Adoro i ristoranti. La gente ci va per divertirsi, svagarsi, assaggiare piatti nuovi e bere vini deliziosi.
E io, non sono da meno.
Sono cresciuta in un ristorante e mi sento a casa.
Quando ordino cosa mangiare non scelgo mai di fretta.
Mi coccolo. Mi vizio. È questo che fanno le persone che ci tengono a te. Anche quando sei tu stessa a pensarci.
Scelgo con cura cosa assaggiare e con altrettanta cura scelgo cosa bere.
Non prendo una bottiglia, per ovvie ragioni, ma un calice o due sono sempre presenti sulla mia tavola.
Oggi, mentre assaporavo il mio sushi si sono seduti accanto al mio tavolo sei persone.
Festeggiavano un matrimonio appena avvenuto.
Erano tre coppie, tutte sposate.
Rumorosi, come solo la gente felice sa esserlo e, per questo, non fastidiosi.
Tuttavia, devo ammetterlo, hanno per qualche secondo turbato il mio stato di quiete.
Io, con il mio sushi davanti e il mio libro sulla degustazione. Seduta da sola.
Loro con i loro racconti sulla luna di miele, la fede fresca di gioielleria e le foto alle Maldive. In compagnia.
Impossibile non fare un paragone tra le due scene. È umano.
Poi ho pensato. Ogni scelta ha un prezzo.
La libertà spesso è associata alla solitudine.
I legami spesso sono associati a una prigione.
Dove risiede la verità?
Forse la verità assoluta semplicemente non esiste.
Esiste cosa ci fa stare bene e cosa ci fa soffocare.
L’unica cosa certa è che si deve scegliere e, una volta scelto, fare il passo in più decisivo.
Quello che ci porterà dove davvero vogliamo.
Dove risiedere il nostro vero IO.